Pensiero Popolare Italiano

La Finanziaria è legge ma non farà la storia… forse neanche memoria, soltanto sterile sopravvivenza

Una Finanziaria insipida con tanto di dimissioni del relatore di maggioranza di FdI. Varata a colpi di fiducia parlamentare l’ennesima manovrina del Governo MELONI

Alla fine a colpi di fiducia, anche il Senato della Repubblica ha approvato, senza variazioni, la Legge di Bilancio, precedentemente approvata dalla Camera dei Deputati, prima delle vacanze Natalizie.

L’azzeramento nei fatti del ruolo politico del Senato della Repubblica è forse il dato più eclatante di questa terza legge di Bilancio del governo MELONI, una manovra finanziaria che sin dal primo momento è apparsa stretta tra i vincoli europei e i debiti pregressi, che si è subito appalesata come una manovra dal sapore insipido per gli italiani, che “non farà certo la storia”, come la propaganda governativa comunica ogni iniziativa, anche quelle senza alcuna valenza sociale, come ne abbiamo viste molte in questi anni della presenza della leader di Fratelli d’Italia sulla poltrona più importante di Palazzo Chigi.

Una legge di bilancio che aumenta la pressione fiscale sui cittadini e particolarmente sulla classe media, bisogna ricordare che i redditi superiori ai 75.000,00 euro in Italia sono soltanto poco più del 2(due) per cento.

“Per stare ai numeri della Legge appena approvata, soltanto circa il 9 (nove) per cento delle risorse disponibile sono destinate allo sviluppo, circa il 35 (trentacinque) per cento delle risorse vanno a copertura dei debiti pregressi, poco meno del 30 (trenta) per cento sono destinati alla finanza pubblica, e soltanto il 26 (ventisei) per cento è destinato ai costi sociali (sanità, scuola, trasporti etc). Insomma – a differenza della propaganda e dei soliti racconti destituiti di fondamento – una Legge di Bilancio, ha detto Fabio DESIDERI, segretario nazionale di Pensiero Popolare Italiano, che ha segnato crepe importanti nella maggioranza: le dimissioni del relatore il senatore LIRIS di Fratelli d’Italia, sono un segnale di importante rilevanza dei contrasti politici in seno al Governo MELONI; una Legge di Bilancio che ha esautorato, nei fatti, un ramo del Parlamento Italiano, il Senato della Repubblica; una Finanziaria che aumenta la pressione fiscale sul ceto medio ed allontana sempre di più il Governo Meloni dalla maggioranza degli Italiani, che destina scarsissime risorse allo sviluppo, mostrando per intero l’incapacità del Ministro delle Finanze, il Leghista GIORGETTI, di immaginare nuovi scenari e scelte innovative per gli italiani; insomma la solita minestra insipida e riscaldata…altro che storia”; ha concluso DESIDERI”.

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